Domanda
Enorme. Per lavoro mi occupo di consulenze e ho bisogno di mezzi elettronici
Lavoro nelle pari opportunità e mi servo enormemente dei social soprattutto per diffondere notizie e anche stimolare interazione
Con Non una di meno abbiamo cominciato a ragionare sul rapporto coi mezzi elettronici. Abbiamo pubblicato un vademecum, una guida per l’informazione e l’orientamento per l’assistenza a persone vittime di violenza per restituire tutte le ricerche degli ultimi anni
Chi non è raggiunt* dal mezzo digitale? Quali sono le differenze rispetto a quando non c’erano questi mezzi?
Da avvocata giuslavorista stiamo cercando di migliorare l’accessibilità agli strumenti informatici. Il telefono sembra essere la soluzione temporanea a questa problematica, poi c’è la questione dell’accesso a Internet e i costi associati alla diffusione di questi mezzi
Non lavoro molto con Internet ma ho esperienza nell’assistenza a una persona anziana, assistenza che sempre più spesso richiede utilizzo di mezzi elettronici, producendo esclusione
Sui social si riesce a raggiungere solo una parte delle persone che vorremmo e bisogna combinare diversi mezzi, anche non digitali.
Necessità di non abbandonare strumenti meno “avanzati”: non bisogna dare per scontate cose come la connettività. Si tratta di un discorso politico sugli elementi coinvolti nella comunicazione e sull’accessibilità
Tattica
Ripensare la comunicazione non come informazione che viaggia da A a B ma come organizzazione, cercando altre modalità comunicative.
“Comunicazione collettiva” ? Non saprei che esempio concreto dare
Comunicazione non violenta ? In ogni contesto andrebbero individuati i limiti quantitativi che permetterebbero l’ascolto e lo scambio più efficaci. La questione è numerica
Come si legano specifiche modalità comunicative a specifiche modalità organizzative? Pensiamo alle tecnologie che utilizziamo
Utilizziamo app per comunicare iniziative politiche e di attivismo. Questo ha permesso di continuare percorsi quando ritrovarsi in presenza era impossibile, durante la pandemia
Abbiamo sempre percezione di una comunicazione individuale invece che collettiva. Ho esperienza di comunicazione via Twitch per esempio, dove c’è sempre una persona che modera la conversazione
Con la Didattica A Distanza anche l’ambiente scolastico utilizza sempre di più social come ̵̲̌̚W̵̢͒ȏ̸̧o̷̺͋t̶͍͒̌z̴͚̹̒̀U̷̼͌p̷̣͛p̷̹͑ per la condivisione di informazioni, eventi, pagelle…
Problema immaginativo: come contrastare la comunicazioni uno-molti? Che tipo di interfaccia si potrebbe immaginare?
Ci sono molti gruppi invisibilizzati che si occupano di tecnologie alternative. Il gruppo Ippolita è un esempio italiano, così come Autistici/Inventati. Dagli anni Novanta, Autistici ha sviluppato pratiche di autogestione tecnologica all’avanguardia
Necessità di un ambiente protetto, sicuro per esprimere le proprie opinioni su un argomento
Non una di meno ha deciso di aprire un noblogs (2021) per diffondere comunicati stampa e sfuggire alle distorsioni della stampa mainstream (la quale impone il maschile sovraesteso, ad esempio). Buoni propositi: cambiare la mail @google con @canaglie